VITTORIA
Vittoria
(25 km da Ragusa; 55 280 abitanti; 168 m s.l.m.; CAP 97019; prefisso
tel. 0932).
Vi si arriva, da Comiso, lungo un percorso
affascinante che si snoda tra vigneti e vecchi mulini ad acqua ora
in disuso, ma che un tempo sfruttavano la corrente del fiume Ippari.
Vittoria è il piś giovane comune
della provincia di Ragusa, ed ha una imposlazione urbanistica prettamente
moderna con strade a reticolato che gli conferiscono l'aspetto di
una grande scacchiera.
La
città fu fondata il 24 aprile del 1607 dalla Contessa Vittoria
Colonna, ed è situata in una delle più vaste pianure
della Sicilia, chiamata in tempi remoti "Plaga Mesopotamica Sicula",
poiché č limitata da due fiumi, l'lppari e il Dirillo.
TURISMO
Posta sulle ultime propaggini
meridionali dei monti lblei, alla destra del fiume, Vittoria č un
grosso centro di produzione ortofrutticola, di vini e di olio.
La
cittą è stata fondata nel 1607 dalla contessa Vittoria Colonna
e conserva quale particolaritą una struttura viaria rigidamente
articolata a scacchiera.
Iniziamo
il nostro itinerario dalla piazza centrale, rigorosamente quadrata,
dove si affacciano la settecentesca Chiesa della Madonna delle Grazie
(1754 ) e il contrapposto Teatro Comunale di gusto tipicamente neoclassico.
In
piazza Ferdinando Ricca troviamo poi la Chiesa Madre, o di San Giovanni
Battista, patrono della cittą.
STORIA
Nonostante Vittoria
sia di origini recenti, tracce di insediamenti preistorici, del
periodo paleocristiano e bizantino, sono stati trovati a testimonianza
di una ininterrotta vocazione abitativa della zona, dalla preistoria
alla fondazione della città.
Nel '600 questa zona apparteneva alla
contea di Modica, il cui conte Luigi III Enriquez Cabrera, che aveva
sposato Vittoria Colonna.
Alla morte del conte, venne mandato
nella contea come procuratore speciale, lppolito Richetti, che consigliò
alla contessa Vittoria di iniziare la costruzione di uno scalo commerciale,
nella zona denominata allora "Costa degli Scoglitti". La contessa
aveva interessi sia economici che politici per costruire un nuovo
centro abitato (era un periodo nel quale, in Sicilia, si costruivano
nuovi villaggi, anche perché, ogni nuovo centro con un certo numero
di abitanti, dava al feudatario un voto in più in seno al
parlamento regionale) ma, invece che ad un porto isolato, pensava
alla costruzione di un villaggio interno, al riparo dalle razzie
costiere dei pirati. La contessa, quindi, incaricò della
esplorazione di Boscopiano (così si chiamava al tempo l'odierno
territorio su cui sorge Vittoria). Paolo La Restia che indicò
come luogo migliore per la costruzione del nuovo villaggio la zona
delle "Grotte Alte", un po' lontana dal mare e ricca di acque.
Ottenuta l'autorizzazione regia, la contessa diede inizio alla fondazione
e al popolamento del nuovo borgo, concedendo ai coloni che andassero
ad abitarlo, terre, privilegi, franchigie ed esenzione delle imposte
per 10 anni, indennitį ai debitori e immunità ai criminali.
ln seguito al sisma del 1693 non molti
furono i danni alle costruzioni e ancor meno i morti rispetto alle
altre città della Val di Noto. l crolli maggiori interessarono
il "Castello" della contessa e la chiesa Madre dķ S. Giovanni, nella
quale perirono 40 bambini, che vi si trovavano per il catechismo.
Oggi Vittoria ha raggiunto un alto
numero di abitanti un buon livello economico generale, grazie alla
forte volontà dei suoi abitanti di migliorare la propria
condizione sociale e l'ottima capacitį di adattamento alle idee
di rinnovamento, sia dal punto di vista del lavoro sia da un punto
di vista politico-sociale (come é provato dalla partecipazione ai
moti rivoluzionari preunitari, dalla entusiastica accoglienza riservata
a Nino Bixio e alla spedizione garibaldina e da una partecipazione
attiva alle lotte politiche e sociali del nostro secolo).
ECONOMIA
Il
territorio di Vittoria è fra i più prosperi economicamente
e fra i più intensamente coltivati della Sicilia. L'attività
prevalente continua ad essere quella agricola e in questi ultimi
anni si è particolarmente diffusa la coltura in serre.
La
coltura della vite che, negli anni passati era la risorsa principale,
continua ancor oggi ad alimentare la produzione ed il commercio
di pregevole uva da tavola e di vini da taglio ad alta gradazione.
Famoso
il "Cerasuolo", vino tipico vittoriese da pasto, dal sapore asciutto
e dal bel colore, adatto per carni.
Ultimamente
si sta cercando di incrementare anche l'attivitį industriale, per
la maggģor parte collegata all'agricoltura.
Per
lo smercio dei procotti tipici locali, come mosti, vini, uve pregiate,
pomodori e altri prodotti ortofrutticoli, è stato realizzato
un imponente mercato ortofrutticolo all'ingrosso, ricco di stands
e in continuo sviluppo. E' in costruzione un nuovo mercato ortofrutticolo
che sarà il più importante del Meridione. A Vittoria
esiste, altresì, un attivo mercato dei fiori, collegato alla
fase di trasformazione della produzione serricola da ortofrutticola
a fiori.
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